NIDCAP

Che cos’è il metodo NIDCAP

NewBorn Individualized Developmental Care Assessment Program

“I Bambini Dharma – Organizzazione di Volontariato” (ODV) è da sempre in prima linea nel promuovere lo sviluppo armonico del bambino in ospedale, garantendogli cure amorevoli e funzionali all’età e situazione clinica del momento.

I bambini prematuri, cioè nati prima della 37a settimana di età gestazionale (EG), rappresentano il 10-11% dei nati vivi (Allen, 2012). Questo è un dato statisticamente significativo e noi, come Associazione, vogliamo metterci in condizione di assistere al meglio questi piccoli: essi non sono ancora completamente sviluppati e perciò ancor più bisognosi sia di attenzioni amorevoli ed empatiche sia di cure specialistiche. Cure e attenzioni che possono fare un’importante differenza nella qualità di vita del bambino ed influenzare notevolmente in positivo il suo futuro.

L’uso clinico di questi strumenti è affidato a medici, fisioterapisti, infermieri e coordinatori certificati NIDCAP.
Il metodo NIDCAP – NewBorn Individualized Developmental Care Assessment Program – è un programma d’intervento precoce che permette di individualizzare le migliori strategie operative per fornire al prematuro (e non solo) un’assistenza personalizzata, mirata a promuovere il suo sviluppo e rafforzare il legame con i suoi genitori.

Il bambino viene riconosciuto come persona con una storia unica, nel suo percorso di sviluppo e nella relazione con la sua famiglia. Il neonato prematuro è costretto ad affrontare l’ambiente extrauterino in una fase di vita in cui il suo sistema nervoso centrale si sta sviluppando molto velocemente, ma non è sufficientemente maturo per affrontare le stimolazioni della Terapia Intensiva Neonatale (TIN).

Il metodo NIDCAP nasce per l’osservazione del comportamento del neonato prematuro con l’obiettivo di mettere a punto un’assistenza individualizzata, centrata sul neonato stesso e la sua famiglia.

Il suo scopo è promuovere il migliore sviluppo neuro-evolutivo del neonato pretermine, considerando la sua interazione con l’ambiente circostante e prevedendo un ruolo fondamentale della famiglia a cui appartiene.

Elaborato dalla Dott.ssa Als nel 1982, neuropsicologa statunitense, si basa sulla capacità di medici, fisioterapisti, infermieri e coordinatori di osservare il comportamento del neonato prima, durante e dopo la proposta assistenziale (alimentazione, cambio pannolino, procedure etc.), riconoscendo le sue potenzialità e vulnerabilità, ossia le sue capacità o incapacità di adattarsi all’ambiente. Si osservano i tentativi di autoregolazione del neonato pretermine, che si concretizzano con comportamenti di difesa e di evitamento, comunicativi e interattivi. Tale osservazione permette la messa a punto di efficaci programmi individualizzati ed evolutivi di assistenza, strettamente correlati al momento maturativo del piccolo paziente e alle sue condizioni cliniche, quindi adatti ai bisogni del neonato stesso e rispettosi delle esigenze della sua famiglia, riconoscendo il ruolo fondamentale dei genitori.

Cruciale è il ruolo del personale medico-infermieristico pediatrico che devono saper conciliare competenze specialistiche, capacità tecniche e relazionali specifiche con le esigenze individualizzate dei piccoli prematuri, pianificando interventi e strategie assistenziali individualizzate nelle quali il genitore sia protagonista e artefice.

Ciò risponde alle esigenze primarie del neonato (essere accolto, non soffrire sete o fame, non avere freddo o troppo caldo, non patire dolore), permette quindi di ridurre lo stress del paziente prematuro, di condurlo verso un recupero più rapido delle condizioni vitali e di favorirne lo sviluppo neuro-motorio.

O anche di accompagnarlo dolcemente verso la fine della sua vita (se le sue condizioni cliniche sono irrecuperabili), assistendo la famiglia in tutte le fasi del lutto, con piccoli gesti volti a creare una serie di ricordi che possano rimanere loro anche dopo che il loro piccolo è morto.

In ogni caso il bambino viene riconosciuto come una persona con una storia unica.

L’adozione del metodo NIDCAP in TIN comporta necessariamente una rivoluzione del lavoro: l’assistenza basata sull’esecuzione di compiti dovrebbe trasformarsi in assistenza centrata sulla relazione e sulla comunicazione chiara e continua con il neonato e la sua famiglia.

I professionisti che operano nella TIN devono saper coniugare aspetti tecnici scientifici con aspetti emozionali-relazionali verso il binomio neonato-genitore, pertanto devono avere competenze specifiche riguardo ai bisogni sia del neonato prematuro sia del genitore. Il percorso formativo nel metodo NIDCAP permette al professionista di saper leggere il comportamento del neonato, riconoscerne i bisogni neuro-evolutivi, favorirne lo sviluppo e sostenere la famiglia.

Numerosi studi hanno validato l’efficacia del metodo NIDCAP nel ridurre l’incidenza di alcune patologie neonatali nel breve e nel lungo termine:

La formazione per diventare Centro accreditato NIDCAP dura 24 mesi e coinvolge esclusivamente diverse figure all’interno del TIN, le quali poi, a cascata, forniranno indicazioni al personale del Reparto, alle famiglie dei neonati e ai volontari dell’Associazione che si occupano dei bambini.

Questo percorso permette ai professionisti di saper “leggere” il neonato, riconoscerne i bisogni e soddisfarli, favorirne crescita e sostenere meglio i genitori. È sicuramente un valore aggiunto per il Reparto.

Obiettivo de I Bambini Dharma con il progetto “NIDCAP” è riuscire a portare nelle strutture ospedaliere nelle quali operiamo a Brescia il “Corso di formazione Developmental Care” per i professionisti del Reparto TIN -Terapia Intensiva Neonatale- che, certificati NIDCAP, potranno a loro volta coinvolgere i nostri Zii volontari Dharma, sempre desiderosi di crescere in conoscenza, amore, e armonia.

È possibile effettuare un’offerta libera a sostegno del progetto attraverso BONIFICO BANCARIO
Cassa Padana IBAN IT 95 D 08340 54632 00000 0010 375
Intestato a: “I Bambini Dharma – Organizzazione di Volontariato”